Quella sera del 27 giugno del 1980, nei cieli di Catanzaro, qualcuno scorse un aereo militare che planava procedendo a bassa quota con luci e motori spenti. Il giorno dopo i giornali riportavano la notizia della caduta del DC9 Itavia, senza fare alcun accenno all'aereo militare che aveva sorvolato quella zona della Calabria. Il resto è noto: ottantun vittime innocenti, il ritrovamento di un misterioso Mig libico, sospetti di depistaggi, una lunga scia di morti improvvise ed inspiegabili ed infine un processo in cui gli imputati vennero assolti. |
In nome del popolo italiano non sono state accertate responsabilità. Tutti assolti! I generali, dicono i giudici, sono stati incriminati ingiustamente. Essi oggi possono andare fieri del loro trascorso e chi aveva intravisto delle macchie nel loro operato, ha solo gettato fango sulle istituzioni democratiche del nostro paese e dovrà pentirsene. I testimoni che hanno giurato di aver visto quella notte, dopo una manciata di minuti dalla caduta del DC9, insolite stranezze fatte di inseguimenti aerei e di lampi di guerra sui cieli della Calabria non sono credibili; e se hanno dato all'inchiesta un apporto concreto, sono stati incivili e sconsiderati. E se hanno caparbiamente insistito nelle loro farneticazioni, devono essere considerati alla stregua di criminali, capaci di uccidere la verità e i parenti. |
Chi è l'Autore? Enrico Brogneri è nato a San Pietro Apostolo (Cz) nel 1943. Vive a Catanzaro dove svolge l'attività di avvocato civilista. E' possibile contattare l'Autore al seguente indirizzo. E' inoltre presente in Rete con un suo sito personale |