La Fenice Libertaria

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In questa silloge di trenta decametri l'Autore narra la storia, vera e toccante, di Dolcino e Margherita, trucidati insieme ai fratelli apostolici nel 1307, in Valsesia. Una delle numerose atrocità perpetrate contro l'Umanità dal fanatismo religioso e dall'ignoranza.

M.J.

Da una nota dell'autore:

Il Giovedì Santo del 1307 scatta l'assalto finale ed è una carneficina. Con Dolcino sono catturati anche Margherita e Longino che sono prima torturati e poi arsi vivi a Biella. Dolcino invece viene fatto sfilare su un carro per le vie di Vercelli mentre il boia, prima di metterlo sul rogo, lo strazia con tenaglie ardenti. E' il 1° giugno 1307. Per ricordare questi fatti il Comune di Varallo ha deciso di apporre la seguente lapide:

AI MONTANARI VALSESIANI
CHE APPOGGIARONO
DOLCINO, MARGHERITA E I
FRATELLI APOSTOLICI
NELLA LOTTA PER LA LIBERTÀ
1305/1307 2005/2007


Quest'opera, che si contraddistingue per uno stile ed un linguaggio volutamente spogli e diretti, di forte impatto e profondo coinvolgimento emotivo, è dedicata "Alle donne e agli uomini perseguitati e assassinati per le loro diversità da tutte le inquisizioni della storia umana.
Quando 'diversità' non è accolta è 'inquisizione' in ogni tempo e luogo
".

Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi,
tu che forse vedrai il sole in breve,
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi,
sì di vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch'altrimenti acquistar non sarìa lieve.

Dante, Inferno, XXVII - 55-60

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Luigi Tribaudino vive e opera a Torino. Poeta e scrittore, ha pubblicato diversi libri e presiede l'Associazione Culturale Due Fiumi. Fa parte del comitato di redazione del periodico culturale "Corrente Alternata" da lui fondato con Aldo Mosnja nel 1991.
E' autore, fra l'altro, della magnifica e fortunata silloge "Via Cossila 18 - Storie di una casa di ringhiera", Edizioni Taurus.

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XXVII

A Biella, nel carcere del Vescovo,
i superstiti furono rinchiusi
nelle segrete stanze di tortura.
Prima sulle braccia i tratti di corda
poi allungata sopra il cavalletto,
la tenaglia che strazia la carne
dove più forte è il pudore di donna;
Così fu flagellata Margherita
e poi, con Longino, arsa sul rogo
di fronte a fra Dolcino incatenato.

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